Startup e bilancio: cosa vogliono davvero vedere gli investitori nel 2025

Startup e bilancio, ecco perché la reportistica mensile è diventata uno strumento chiave nel fundraising

BUSINESS PLAN E BILANCIO

6/26/20252 min read

Statua che pensa davanti a un pc con un bilancio
Statua che pensa davanti a un pc con un bilancio

Startup e bilancio: cosa vogliono davvero vedere gli investitori nel 2025

Nel contesto attuale, sempre più competitivo, fare fundraising non significa solo presentare un pitch deck accattivante. Gli investitori, soprattutto quelli attivi nel pre-seed e seed, vogliono dati aggiornati, visibilità sulla gestione finanziaria e capacità di analisi. Tradotto: non basta più il bilancio annuale. Serve un approccio più strutturato e costante, come una reportistica mensile ben fatta.

In questo articolo vedremo perché la reportistica mensile è uno strumento cruciale per le startup che vogliono raccogliere capitali e crescere in modo sostenibile, quali KPI includere e come presentare i dati in modo efficace.

Perché il bilancio civilistico non basta più

Il bilancio civilistico è un documento obbligatorio, redatto spesso mesi dopo la chiusura dell’anno fiscale. È utile per fini legali e fiscali, ma non è pensato per supportare decisioni strategiche o attrarre investimenti.

Le startup vivono su dinamiche mensili. Per questo gli investitori preferiscono avere una panoramica più frequente e operativa, che li aiuti a monitorare l’evoluzione del business e il livello di execution del team.

I KPI finanziari che ogni startup dovrebbe monitorare ogni mese

Un buon report mensile parte dai numeri. Ma non serve una dashboard complicata: meglio concentrarsi su pochi KPI chiave, coerenti con il proprio modello di business. Ecco i principali:

MRR / ARR

  • MRR (Monthly Recurring Revenue) e ARR (Annual Recurring Revenue) sono fondamentali per chi lavora in SaaS o modelli in abbonamento.

  • Indicatore diretto della crescita dei ricavi.

Burn Rate

  • Quanto cash "brucia" la startup ogni mese.

  • Serve a capire la sostenibilità nel breve periodo.


Runway

  • I mesi di vita stimati prima di terminare la cassa, dato il burn rate attuale.

  • Aiuta investitori e founder a pianificare con anticipo i round futuri.


Gross Margin

  • Misura la marginalità lorda (ricavi - costi diretti).

  • Utile per valutare l’efficienza operativa.


CAC & LTV

  • CAC (Customer Acquisition Cost): quanto costa acquisire un cliente.

  • LTV (Customer Lifetime Value): quanto vale quel cliente nel tempo.

  • Se LTV > CAC di almeno 3 volte, il business model è in salute e potenzialmente scalabile.


Come strutturare un report mensile efficace

Il report mensile non è un bilancio in miniatura: è un documento operativo, che deve parlare agli investitori e, allo stesso tempo, aiutare il team interno a prendere decisioni.

Cosa includere:

  • Executive summary: 3-5 punti che riassumano il mese (cosa è andato bene, cosa no, novità principali).

  • Tabella finanziaria: confronto mese corrente vs. mese precedente con entrate, uscite, cash balance, burn rate.

  • KPI chiave: visualizzati in tabella o grafico, con brevi note esplicative.

  • Cash Flow: entrate, uscite e saldo finale.

  • Aggiornamenti non finanziari: crescita team, milestone di prodotto, utenti attivi, onboarding clienti.

  • Sfide e prospettive: cosa non ha funzionato e cosa si prevede per il mese successivo.


A chi inviarlo (e perché)

Molti founder pensano che questi report vadano inviati solo in fase di fundraising. In realtà, è una buona prassi condividerli ogni mese con:

  • Cofondatori e membri chiave del team

  • Advisor e mentor

  • Investitori già a bordo (anche con ticket piccoli)

  • Potenziali lead investor da coinvolgere nel round successivo


Mostrare regolarità e trasparenza rafforza la fiducia. E in fase di due diligence, avere una storia di report ben fatti è un vantaggio enorme.

Best practice: 5 regole d’oro

  1. Sii costante: scegli un giorno fisso del mese per inviare il report

  2. Usa sempre lo stesso template: aiuta chi legge a orientarsi

  3. Non appesantire: punta alla sintesi, evita report da 20 slide

  4. Dai contesto ai numeri: spiega variazioni e trend

  5. Automatizza dove puoi: strumenti come Google Sheets, LiveFlow, Finmark o Zapier possono semplificare il processo


Nel 2025, una startup che gestisce bene la propria reportistica è percepita come solida, affidabile e pronta a scalare. I numeri contano, ma è il modo in cui li racconti che fa la differenza.
Il report mensile non è solo uno strumento contabile: è una leva di comunicazione e leadership.